martedì 30 ottobre 2012

Lettera agli italiani


Il Movimento 5 Stelle è stata l’unica alternativa alla quale solo 368.006 siciliani su 4.200.000 hanno dato fiducia, significa che il 52,58% dei siciliani non si sente rappresentato da nessun partito, liste civiche comprese.

In Italia ci sono pensionati che si vedono tagliare la pensione da €450 al mese, lavoratori 50enni che vengono licenziati o messi in mobilità, docenti che invecchiano con contratti precari, giovani costretti ad accettare qualsiasi compromesso per uno stipendio precario di €600, imprenditori, commercianti ed artigiani che vedono la propria azienda, la casa e l’auto sequestrate dallo Stato perché non riescono a pagare ciò che il fisco gli chiede.

Come possiamo sperare di cambiare l’Italia e risolvere i nostri problemi se non creiamo noi un’alternativa seria, fatta di queste persone?

Ma porca miseria siamo il 52%, manderemo a casa TUTTI e saremo noi a scrivere il nostro futuro, invece preferiamo restare a casa con la scusa che “tanto sono tutti uguali” lasciando che coloro che ci hanno distrutto la vita seguitino a mettere i loro prescelti per continuare a spremerci.

Vogliamo eliminare i privilegi di politici, superpensionati e baby pensionati?
Vogliamo vedere tutte le spese fatte da politici, amministratori e dallo Stato?
Vogliamo poter mandare a casa chiedendogli i danni ogni volta che un politico spreca i nostri soldi?
Vogliamo essere noi a dire alle banche cosa devono fare e non viceversa?
Vogliamo risolvere una volta per tutte i problemi di milioni di famiglie?

Se vogliamo veramente che qualcuno faccia ciò che chiediamo, dobbiamo impegnarci un pochino tutti e farlo noi, altrimenti continueremo ad essere presi per il sedere con soliti discorsi fatti dalle solite facce di bronzo senza che nulla cambi.

Trasformiamoci dal 52% di astensionisti in un partito nuovo, onesto e fatto da cittadini dal 52% di voti, altrimenti non avremo più neanche il diritto di lamentarci.

Firmato
un cittadino.

domenica 28 ottobre 2012

MALAGROTTA LA DISCARICA DELLA VERGOGNA


Ama Roma rifiuti non differenziati
Il 10 Aprile 2012 facevo un resoconto sulla vicenda Malagrotta per capire perché oggi la discarica più grande di Europa rischia di essere sommersa dalle polemiche, proteste ed inchieste giudiziarie.


Allora si stava “giocando a palla” tra Monti degli Ortacci adiacente a Malagrotta, Quadro Alto vicinissimo a Riano e Corcolle adiacente alla villa Adriana.

Sono passati sei mesi e nel frattempo il commissario straordinario è cambiato, è caduta la giunta della regione Lazio ma la monnezza va ancora a riempire Malagrotta e le tasche del suo proprietario mentre il commissario Sottile ancora insiste su un’altra discarica provvisoria a Monti degli Ortacci, che come Malagrotta anche quest'altro sito è di Cerroni; per inciso, Malagrotta è nata come discarica provvisoria ma sono 30 anni che ingoia rifiuti.

È difficile riuscire a trovare una fonte certa sui costi di Malagrotta, e questo deve far insospettire molto, ma secondo un articolo di Repubblica del 07/03/2012 si parla di circa €78 a tonnellata, in discarica arrivano ogni anno circa 1.600.000 tonnellate di rifiuti, quindi solo Malagrotta ci costa 124 milioni all’anno ovvero €340.000 al giorno.

Quando Alamanno è stato eletto, nel 2008, era già un anno che si era in emergenza, visto che nel 2007 Malagrotta si sarebbe dovuta chiudere; tra pochi mesi scadrà il mandato e si tornerà a votare, ma si può sapere che cosa hanno fatto le ultime due giunte capitoline, di sinistra e di destra? Per che cosa li abbiamo pagati? Visto che finora i nostri amministratori ci hanno solo fatto mettere in mora dall’UE e continuato a dare i nostri soldi Cerroni.

Nel 1984 in svizzera si faceva la raccolta differenzia separando il vetro per colore, nel 2012 la giunta comunale della capitale d’Italia ci prende per il c...o con scuse e progetti che fanno solo vergognare.

Oggi una famiglia di tre persone paga circa €310 all’anno per lo smaltimento dei rifiuti, 310.000 tonnellate vengono differenziate mentre 1.200.000 tonnellate finiscono in discarica; noi cittadini dobbiamo capire che i rifiuti sono una ricchezza; vetro, carta, plastica metallo, organico… è materia prima per l’industria e come tale ha un valore quantificabile in denaro, allora perché pagare per buttare quando si può ricavare un utile?

Su questa base si deve realizzare un progetto di raccolta dei rifiuti che incentivi i cittadini a separarli con cura, personalizzando la tariffa in funzione della percentuale di differenziato, arrivando anche ad azzerare la tassa rifiuti e riducendo a zero l’indifferenziato; ancora parliamo di nuove discariche? Certo visto che in questi ultimi anni i politici e gli amministratori locali hanno più volte dimostrato di perseguire solo  gli interessi di parte e non della collettività, la questione Malagrotta lo dimostra ampiamente, 7 anni di immobilismo per far guadagnare un privato con i nostri soldi.

"La civiltà di un popolo si vede da come tratta i propri rifiuti" ricordiamocelo alle prossime elezioni.

lunedì 22 ottobre 2012

Crescita o fallimento?



Nei primi sei mesi del 2012 sono state aperte 120.000 imprese contro 146.000 che hanno chiuso; dall’inizio della crisi solo i fallimenti sono stati 46.000; nel 2011 hanno dichiarato fallimento 11.615 imprese con 50.000 posti di lavoro perduti; aziende che non potranno più concorrere alla ripresa dell’economia.
La ratifica del MES (fondo salva stati) ci obbliga a versare al fondo 125 miliardi ed il fiscal compact (pareggio di bilancio in costituzione)  vieta allo Stato di spendere più di quanto incassa dalle tasse.
Facciamo un piccolo conto:
800 miliardi circa entrano dalle tasse
145 miliardi si versano al MES
80 miliardi si danno alle banche per gli interessi sui 2.000 di debito pubblico
La differenza da molti meno servizi ad un costo molto più alto per i cittadini.
Come si fa a parlare di crescita con queste cifre e con sempre meno aziende che producono?


domenica 14 ottobre 2012

Dove nasce il debito pubblico?


Ci sono cose che televisione e giornali non scrivono, ma che è diritto di tutti sapere facendo una breve e semplice cronistoria.

1934 Roosevelt separa le banche dalle finanziarie per fermare la speculazione, causa della crisi del '29.
1971 il denaro viene svincolato dall’oro grazie a Nixon.
Il denaro non ha più un valore reale e si può stamparne di più senza ridurne il valore.
1981 il Ministero del Tesoro lascia alla Banca d’Italia (privata) piena autonomia sui tassi di interesse.
Da quel momento lo Stato rinuncia al controllo della moneta.
1992 a Maastricht viene “creata” l’UE e la BCE, banca privata con pieno mandato sulle politiche monetarie.
Gli Stati creano una banca controllata dai privati a cui concedono la sovranità monetaria, rinunciando a qualsiasi controllo su questa.
1999 Clinton riunifica l’attività bancaria con quella finanziaria.
Da quel momento le banche si fondono creando colossi bancari che prediligono la speculazione finanziaria all’attività di credito alle imprese ed alle famiglie.
2011 viene creato il MES (fondo salva Stati)
Il MES è gestito dai ministri del tesoro insieme alla BCE; ogni Stato deve versare una quota; il MES può chiedere l’aumento delle quote in qualsiasi momento, da versare entro 7 giorni; è esente da imposte; tutti hanno immunità giurisdizionale; sono obbligati al segreto; non possono essere indagati ne soggetti a perquisizioni.
2012 viene inserito il pareggio di bilancio in Costituzione.
Su richiesta della BCE, dal 2013 lo Stato non può spendere più di quanto incassa con le tasse
Oramai è molto tempo che lo Stato è costretto a prendere il denaro in prestito dalle banche, vendendo titoli; è evidente che non avendo sovranità monetaria, e spendendo in modo sconsiderato siamo arrivati ad un debito di 2.000 miliardi di euro, con le banche che si arrogano il diritto di capeggiare la politica dei governi.
Questo dimostra che nel corso dei decenni i politici, in particolare i nostri, hanno regalato potere e sovranità alle banche, togliendolo al popolo, creandosi contemporaneamente un fortino legislativo che gli ha consentito di essere finora eletti e rieletti, sperperando a loro piacimento i nostri soldi, fregandosene totalmente dei Cittadini.
Oggi i nostri problemi quotidiani, la disoccupazione, le imprese che chiudono, le tasse che aumentano sono le conseguenze di questa politica perpetrata da partiti di destra, centro e sinistra.

martedì 9 ottobre 2012

MANDIAMOLI A CASA!



Parlando con i cittadini, la nausea verso l’attuale classe politica è evidente e copiosa.

Le persone normali, quelle che mandano avanti la famiglia con meno di €1.000 al mese, sono stanche di vedere la propria vita ed i propri soldi gestiti da una “casta” che ha distrutto la ricchezza dell’Italia, utilizzandoli per interessi e piaceri propri e degli amici, mentre un uomo disperato si uccide.

Oramai c’è un desiderio che si diffonde in tutti gli angoli del Paese, “MANDIAMOLI A CASA!”

È uno slogan ipocrita quando a pronunciarlo sono gli stessi rappresentanti della “casta”; è una volontà nata dall’esasperazione quando sono i cittadini a dirlo.
Ma come facciamo?

Come possono i cittadini mandare a casa questa marmaglia di disonesti che si arroga il diritto di essere nel giusto e che ancora oggi cerca una strategia per apparire pura ed immacolata con il solo scopo di rimettere le proprie lorde chiappe sulle poltrone del parlamento, delle regioni, delle province e dei comuni?

“Non andiamo a votare!” dicono molti; certo è legittimo quando non c’è nessuno che ci rappresenta, ma è altrettanto certo che questi cialtroni avranno comunque chi li voterà, rendendo vana la nostra protesta.

Allora?

Allora creiamo noi i nostri rappresentanti, creiamo noi un nuovo gruppo politico, facciamolo nascere dal popolo, da tutti noi cittadini, non è facile ma se non iniziamo quei delinquenti staranno sempre li a succhiare i nostri soldi e continuando a riempirsi la bocca di rinnovamenti futuri.

Mettiamo da parte gli individualismi e le ideologie e per una volta almeno iniziamo ad unire i nostri problemi, i nostri drammi, ma anche le nostre idee, le proposte nostre e dei mille movimenti esistenti, in una unica proposta politica, fatta dalla gente, con una unica lista fatta di persone serie, responsabili e capaci provenienti dalle eccellenze civiche.

Vogliamo eliminare questi maledetti finanziamenti ai partiti?
Vogliamo eliminare i privilegi di cui si sono appropriati TUTTI i politici locali e nazionali?
Vogliamo che i soldi delle nostre tasse siano gestiti con responsabilità?
Vogliamo rimettere in discussione l’euro e le sue anomalie?
Vogliamo iniziare a vedere persone pulite, oneste e responsabili all’interno delle Istituzioni?

Coloro a cui danno fastidio queste parole, dirà che è demagogia, a costoro chiedo, è demagogia un pensionato che cerca nei cassonetti? Un insegnante della scuola precario da 20 anni? Un operaio in cima ad una gru? Un imprenditore che si uccide a causa della crisi?

No! È esasperazione!


Marco Giganti