sabato 15 settembre 2012

Lo Stato delle banche 3 - cos'è il MES


Carissimi,


la rete è piena di messaggi riportanti opinioni preoccupanti sui trattati europei, ma non è facile trovare chi ne spiega i motivi, per cui ho deciso di illustrare in modo semplice il perché di quelle opinioni partendo da uno dei più controversi trattati, il MES o ESM o Meccanismo Europeo di Stabilità o meglio conosciuto come fondo salva Stati.

Il MES nasce con l’obiettivo di intervenire per evitare il fallimento di uno Stato; dobbiamo immaginare il MES come un grande salvadanaio, in cui 17 membri mettono dei soldi per prestarli a chi di loro è in difficoltà.

Lo scopo sembra dei più onesti e generosi, ma iniziamo ad analizzare il trattato.

Cominciamo con il dire che “Il 20 giugno 2011 i rappresentanti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea hanno autorizzato le parti contraenti del presente trattato a chiedere alla Commissione europea e alla Banca centrale europea (BCE) di svolgere i compiti previsti dal presente trattato.

Secondo i dettami giuridici, Il MES è un soggetto che raccoglie fondi per poi investirli e le parti contraenti sono i 17 Stati della zona euro (art.1).
Quindi gli Stati membri mettono i soldi nel MES e la Commissione europea insieme alla BCE li “gestiscono”, tanto per essere precisi l'Italia all'Italia costerà 125 miliardi di euro, soldi pagati dai cittadini e che non verranno usati per i servizi ai cittadini.

Però la concessione del sostegno alla stabilità (acquisto titoli o prestito) è vincolato ad una serie di valutazioni sullo Stato che richiede il sostegno, tali valutazioni vengono fatte di concerto con la BCE e se leggiamo l’articolo in senso negativo, in base alle valutazioni, il MES potrebbe anche negare il sostegno (art.13).

C’è però una parola che ricorre spesso all’interno del trattato “…condizioni…”, la troviamo al punto (6) delle considerazioni iniziali, al punto (15), agli articoli 3, 5, 12 e 13, in pratica la concessione del sostegno è subordinata a delle “condizioni rigorose”, in particolare all'art.5 troviamo: "6. Il consiglio dei governatori adotta decisioni di comune accordo in merito a quanto segue:... g) il mandato alla Commissione europea per negoziare, di concerto con la BCE, le condizioni di politica economica cui è subordinata ogni operazione di assistenza finanziaria, ai sensi dell’articolo 13, paragrafo 3;", mentre l’art.12 recita: “Tali condizioni possono spaziare da un programma di correzioni macroeconomiche al rispetto costante di condizioni di ammissibilità predefinite.”, sono parte delle condizioni anche i costi e gli interessi a carico dello stato membro in difficoltà, stabiliti dal MES.

Sempre l’art.13, stabilisce che La Commissione europea, di concerto con la BCE, hanno il compito di controllare che le condizioni imposte vengano rispettate.

Da quanto capiamo fin qui, risulta evidente che la BCE ricopre un ruolo importante al interno del MES, nella valutazione per la concessione degli aiuti (che possono anche essere rifiutati dal MES), nello stabilire le condizioni di politica economica che lo Stato deve adottare, nel controllo che lo Stato rispetti le condizioni dettate, in pratica si è concesso alla BCE il controllo della politica economica degli Stati membri della zona euro.

Ma andiamo avanti; l'art.9 dispone che se il MES richiede ai membri un aumento del capitale, questi hanno 7 giorni per effettuare il versamento ed in caso di inadempienza è facoltà del MES rivalersi nel immediato sugli altri Stati, per poi applicare allo Stato inadempiente ulteriori interessi di mora (art.25).

Il trattato non si ferma qui, stabilisce anche che il MES è autorizzato a ricapitalizzare le Banche senza l’intermediazione dei governi centrali (art.15).

Ma ci sono altri tre articoli “accessori” che riguardano tutti i membri degli organi di gestione del MES e tutto il personale, gli art. 34, 35 e 36 che obbligano questi al segreto professionale, gli concede l’immunità e l’inviolabilità, oltre che concedere l’esenzione fiscale nell’ambito delle attività del MES.

In tutto questo dobbiamo ricordare che la BCE è controllata, tramite le Banche Centrali Nazionali (Banca d'Italia), dalle banche private e che i soldi in ballo sono pubblici, ovvero dei cittadini.

Vi lascio con alcune domande.

Se il fine del MES è dei più nobili, come mai viene coinvolta la BCE (banca privata) anche  nella politica economica degli Stati?

Come mai al MES gli viene concessa anche la ricapitalizzazione delle banche?

E come mai sono stati concessi privilegi che non ha neanche un capo di stato (segreto, immunità ed esenzione fiscale)?

Buona lettura.

Marco Giganti.

1 commento:

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