Il 25 settembre 2005, moriva Federico Aldrovandi, un ragazzo
di diciotto anni che stava tornando dalla discoteca.
Cosa sia successo esattamente non si saprà mai, si sa solo
che un “invasato violento in evidente stato di agitazione” è morto a causa
delle percosse inflitte da quattro agenti di polizia.
È giusto che degli agenti di polizia uccidano un ragazzo,
rompendo anche due manganelli?
Si può pensare ad una legittima difesa, visto che il giovane
era disarmato?
Le risposte sono NO, visto che i quattro agenti, Enzo
Pontani, Luca Pollastri, Paolo Forlani e Monica Segato, sono stati condannati a
3 anni e sei mesi di reclusione; comunque troppo pochi.
Occorre riconoscere il prezioso lavoro che svolgono gli agenti
di polizia, nonostante più volte siano stati tagliati i fondi destinati alla
sicurezza, il loro impegno è encomiabile ed i loro risultati eccezionali; ma
non sono tutti eroi.
Federico ha avuto la sfortuna di
incontrare quattro criminali vestiti da poliziotti e qualunque cosa lui abbia
fatto, non era sufficiente a giustificarne la sua morte.
Ma a distanza di tempo è successa
qualcosa che in un Paese civile non dovrebbe mai succedere.
Il 27 marzo il sindacato di polizia
Coisp ha organizzato una manifestazione di solidarietà nei confronti dei
quattro poliziotti, proprio sotto le finestre dell’ufficio di Patrizia Moretti,
madre di Federico.
Gli organizzatori ed i
partecipanti si sono resi complici di un omicidio; è inaccettabile che un
sindacato di polizia anziché prendere distanza dalle mele marce, si possa
schierare a loro favore, portando in piazza altri agenti e proprio sotto
le finestre della madre di colui che è stato ucciso dai loro colleghi.
Ma che rispetto avete di chi ha
perso un figlio?
Ho profonda stima di chi
rischia la vita per garantire anche la mia sicurezza, ma non ho alcun rispetto
per chi, nascondendosi dietro una divisa, scarica le proprie frustrazioni, la
propria arroganza e la propria violenza uccidendo un ragazzo.
Questi delinquenti possono solo
chiamarsi bastardi, come lo è chiunque si schieri dalla parte di quattro
delinquenti.
L’Italia aspetta le scuse del
Coisp.
Tempo fa avevo letto in Questura che "In un paese democratico la Polizia è al servizio del cittadino".....non è più così?
RispondiElimina