martedì 10 aprile 2012

La discarica di Malagrotta e il problema della gestione dei rifiuti in Italia.

La discarica di Malagrotta e il problema della gestione dei rifiuti in Italia. - NOI, Cittadini per l'Italia

In un’intervista rilasciata dalla Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha di fatto scaricato al precedente sindaco Veltroni le responsabilità della situazione di Malagrotta e dei rifiuti di Roma.


Vogliamo però ricordare che l’attuale sindaco Alemanno è stato eletto nel maggio del 2008 e l’attuale presidente Polverini nel marzo 2010.
Dalla loro elezione dobbiamo dire che sono riusciti solamente a prorogare la chiusura di Malagrotta, senza mai realizzare un piano rifiuti efficiente e una raccolta differenziata seria.

Nel 3° e nel 17° Municipio dal mese di ottobre è stata avviata la raccolta dei rifiuti organici, 39 + 45 punti di raccolta che consistono in altrettanti furgoni con personale a bordo, dove i cittadini si possono recare in determinate fasce orarie per portare i soli rifiuti organici.
Di fatto la raccolta differenziata è lasciata alla buona volontà dei cittadini, con il risultato che circa il 76% dei rifiuti indifferenziati di Roma, Fiumicino e Città del Vaticano (circa 4500 tonnellate al giorno) finiscono in discarica.

Quando nasce Malagrotta? Tra gli anni ‘60 e ’70 vengono realizzati quattro impianti che trattano il 100% dei rifiuti della capitale recuperando rifiuti organici, plastica, vetro, metalli e carta.
Alla fine degli anni 70 il sindaco Petroselli spinge verso la ‘statalizzazione’ degli impianti, ma la mala gestione li porta alla chiusura dopo solo quattro anni.
Siamo nei primi anni ’80, quando si rende necessario trovare un sito provvisorio per raccogliere i rifiuti della capitale e viene individuato lo stesso sito degli impianti oramai chiusi, Malagrotta, una buca di più di 200 ettari di proprietà di Manlio Cerroni.
Come già ricordato, nel 2007 doveva essere chiusa, ma proroga dopo proroga siamo arrivati ad oggi senza mai risolvere la situazione, ma solo rimandando e nel frattempo l’unico a guadagnarci è il proprietario del sito.

Oggi, in piena emergenza vengono individuati sette siti ‘provvisori’ in alternativa a Malagrotta, tra cui Monti degli Ortacci, un’area di 40 ettari adiacente a Malagrotta anch’esso di proprietà di Cerroni; Quadro Alto, sempre appartenente di Cerroni, un’area di 50 ettari distante poche centinaia di metri dal paese di Riano. Ultimo, non per importanza, un’area di 160 ettari nella frazione di Corcolle-San Vittorino, a poche centinaia di metri dal sito archeologico di Villa Adriana, la proprietà dovrebbe essere dei Salini.
L’ipotesi di Corcolle-San Vittorino sembra tramontata a causa di un’inchiesta penale aperta sulla vicenda ed il parere negativo del ministro dell’ambiente Clini, nonostante le insistenza del sindaco di Roma, nonostante la zona archeologica è patrimonio dell’Unesco. Restano dunque in piedi i due siti di Cerroni....

Ad oggi c’è ancora un rimpallo di responsabilità tra la Presidente Polverini, il Sindaco Alemanno ed il Ministro Clini e sembra incredibile che delle alte personalità (ex segretario generale UGL, ex Ministro delle Politiche Agricole e Forestali), elette per gestire la Capitale d’Italia e la sua regione, debbano cercare degli alibi per sottrarsi alle proprie responsabilità.
Ci rendiamo conto che i politici nelle loro scelte applicano tutto tranne il buon senso e la diligenza del buon padre di famiglia, in questo caso, non solo crediamo che sia impossibile risalire a quanto denaro pubblico (dei cittadini) è stato buttato nella spazzatura, ma è stato creato un danno ambientale enorme, danno che si vuole estendere ulteriormente.

Senza dubbio in questi 30 anni di Malagrotta, le responsabilità delle giunte precedenti sono chiare ed indiscutibili, ma in questi quattro anni di giunta Alemanno e due di governo Polverini sono riusciti soltanto ad accusare le giunte precedenti ed ad avviare una raccolta differenziata costosissima, limitata a soli due municipi e di scarso risultato.
Chiediamo la messa in atto in tempi rapidissimi di un piano rifiuti serio e responsabile, avviando una raccolta differenziata porta a porta (condominiale) in tutta la capitale, Città del Vaticano e nel comune di Fiumicino, l’unico modello di raccolta che sta dando risultati concreti nelle città in cui è in opera.

Non è più accettabile che si parli ancora di discariche, quando proprio l’immobilismo delle giunte precedenti di centro, di sinistra e della giunta attuale di destra, hanno portato l’UE ad avviare una procedura d’infrazione verso la regione Lazio, che ci costerà una multa di 10 milioni di euro, oltre ad un aggravio di mora che va dai 22.000 ai 700.000 euro al giorno; chiaramente soldi nostri.
NOI, Cittadini per l’Italia, non permetteremo che il nostro territorio sia ulteriormente devastato da scelte dissennate che vanno contro l’art. 9 della Costituzione Italiana, e che i cittadini paghino l’irresponsabilità dei politici, per questo ci muoveremo per mettere di fronte alle proprie responsabilità, la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini ed il Sindaco di Roma Gianni Alemanno.




Marco Giganti


Per approfondimenti: 


http://www.noicittadiniperlitalia.it


http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=185986

http://www.iltempo.it/roma/2012/03/23/1330475-malagrotta_monti_ortaccio_cerroni_vicino_colpaccio.shtml

http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-4370e43c-2c86-4df0-8297-fd98cc016920.html

http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/05/26/news/cerroni_il_padrone_dei_rifiuti_un_impero_da_roma_a_sydney_simona_casalini-16778737/

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