sabato 17 novembre 2012

Riusciremo a cambiare l'Italia?


In questo ultimo anno ho avuto modo di entrare in contatto con molti movimenti politici, gruppi di persone esasperate dalla nostra classe politica, che hanno deciso di dare un contributo al miglioramento del Paese.

Molti si stanno aggregando, basterà?

Sono sempre troppi i soggetti politici che tenteranno di presentarsi alle prossime consultazioni politiche, non basterà avere qualche sponsor e tanta buona volontà per superare la soglia di sbarramento e molti non riusciranno neanche a superare l’esame burocratico.

L’Italia è un paese di individualisti; se osserviamo con attenzione, ogni gruppo ha una sua peculiarità, alla quale nessuno vuole rinunciare, il proprio manifesto, il proprio simbolo, la propria carica di leader, con il risultato che alle prossime elezioni avremo un’offerta così ampia di nuove liste “civiche” tra le quali si nasconderanno facilmente anche le liste dei vecchi volponi della politica.

Il risultato sarà quello di creare ancora più confusione tra gli italiani che chiedono un rinnovamento della classe politica tramite la formazione di UN nuovo soggetto politico, non mille.

Mi sono trovato a parlare con persone che dietro alla parola “rinnovamento” fanno la stessa vecchia politica, pseudopolitici che non parlano di programmi, di idee, di persone ma di numeri, “te hai un amico che ci porta 3000 voti, lo candidiamo…” certo è vero che occorre essere realisti in merito al numero di voti che si deve ottenere, ma credo che un nuovo soggetto politico deve nascere realmente dalla gente, coinvolgere la gente e non calato dall’alto come una scatola vuota o, peggio, trattare gli italiani come semplici numeri; in questo momento l’unico che si è mosso tra la gente, è il movimento 5 stelle, peccato però che le decisioni non le prende il movimento, ma solo il loro leader.

Poi ci sono quei movimenti che vogliono fare le battaglie ideologiche “solo uscendo dall’Europa possiamo risolvere tutti i problemi…”; l’informazione (giornali e tv) per anni hanno bombardato gli italiani che l’Europa e l’euro sono una cosa buona, in questo ultimo periodo la persona più stimata è Draghi ed il MES è visto da tutti come il fondo salva Stati.

Mi piacerebbe sapere come intendono fare in poche settimane per far cambiare idea al 50% degli italiani(30.000.000) su concetti che, ancora oggi, i telegiornali divulgano in maniera distorta.

Come si può pensare che le aziende che oggi esportano i loro beni, le famiglie che hanno un mutuo, possano dare fiducia ad un movimento di sconosciuti, calato dall’alto, che dice “fuori dall’euro”?

Alle prossime elezioni rischiamo di avere il Movimento 5 Stelle quale primo partito, ma PD, i resti del PDL ed UDC uniti in una grande coalizione richiamando di nuovo Monti come premier, ritrovandoci stavolta per cinque anni un uomo che fa solo gli interessi delle banche con il consenso della politica.

Ed i piccoli movimenti confederati che dovevano cambiare la politica italiana?

Avranno speso di tasca propria un sacco di soldi, perdendo una grande occasione ritrovandosi nuovamente fuori dalla politica e, senza volerlo, avendo dato una mano ai vecchi partiti, semplicemente perché

tanti movimenti nuovi = nessun movimento nuovo”.