martedì 12 giugno 2012

Euro a rischio, Europa a rischio, Italia a rischio.


È inutile girarci in torno, l’Europa sta cedendo agli speculatori, semplicemente perché la Germania non vuole far parte di un’Europa veramente unita politicamente e gli altri Stati non hanno la forza di alzare la voce.

Dodici anni fa gli italiani hanno fatto i salti mortali per far parte dei Paesi fondatori dell’euro, ma il processo avviato allora fu interrotto a metà, creando una moneta senza uno stato.
Oggi gli speculatori finanziari (una decina di persone prive di qualsiasi scrupolo) stanno facendo di tutto per far svanire quel sogno di Stato Europa, attaccando uno alla volta gli Stati più esposti.

Mentre l’Europa, quindi anche l’Italia, si trova davanti ad un bivio la cui scelta della strada da percorrere può costare molto cara agli italiani, di cosa si preoccupano i nostri politici?
Presidenzialismo, alleanze, legge elettorale che protegga la casta da “estranei” (movimento 5 stelle), operazioni di falso rinnovamento, di nomine…. Ma dico stiamo dando di matto?

Abbiamo una bomba sotto il sedere e questi stanno discutendo di come assicurarsi il posto per altri 5 anni?

Ma io voglio veder uscire da quel Parlamento una legge anticorruzione che cacci fuori per sempre dalle stanze del potere i corrotti, voglio vedere uscire una legge che azzeri gli sprechi della politica e della P.A., voglio vedere uscire una riforma fiscale e del lavoro che rimetta il cittadino al centro, ridistribuendo la ricchezza e rilanciando l’economia, ma soprattutto voglio vedere l’Italia che batte i pugni sul tavolo europeo per ridare un futuro all'Italia ed all'Europa.

Ma non siete stanchi di pagare per una classe politica che pensa solo a se stessa?

È arrivato il momento di rendersi conto che quei quattro politicastri, senza il vostro voto sono nessuno.

Chi ha portato il debito a 2.000 MLD? Chi ha permesso che i giovani potessero lavorare solo con un contratto da precario? Chi ha permesso che l’evasione fiscale arrivasse ai livelli di oggi? Chi ha portato un pensionato a vivere con meno di 500 euro? Chi ha portato l’Italia ad essere il paese più corrotto d’Europa? Chi ha portato le persone ad uccidersi per il lavoro?

Di chi sono le responsabilità della situazione attuale? Di Monti? Ma lui è solo un burattino nelle mani dei politici, guardiamo lui e non vediamo chi manovra i suoi fili.
E pensate davvero che gli esponenti di PD, PDL, UDC, LEGA, IDV e tutti gli altri abbiano la volontà di pensare al vostro benessere ed al futuro dei vostri figli?

Credete veramente che gli autori di questo disastro causato solo per interessi personali, vogliano veramente dedicarsi con onestà, trasparenza e moralità al bene del Paese?

Io  voglio parlare di costi della politica e dello Stato, di lavoro, di fisco, di giustizia, di sanità e di sicurezza perché voglio lasciare ai nostri figli un’Italia migliore di come ci viene consegnata.

Sono convinto che la politica della zona euro deve fare dei passi in avanti ed in fretta, a partire dall’unione politica e fiscale dell’Europa, rivedendo i trattati europei di politica monetaria, per questo l’Italia deve iniziare a farsi sentire a Bruxelles con una proposta seria che tagli le gambe a chi specula sui debiti degli Stati.

Ma va fatto velocemente perché l’alternativa è calarsi le braghe davanti agli speculatori, uscendo dall’euro e dicendo a tutti voi che tutti i sacrifici fatti finora sono stati gettati al vento insieme ai vostri soldi, pagandone poi un prezzo ancora più salato in termini economici (svalutazione della nuova lira oltre il 40%) ed in termini di potere, visto che l’Europa unita produce il PIL più alto al mondo e l'Italia da sola non potrà mai avere lo stesso peso di un'Europa Unita.

Non possiamo sapere cosa faranno i nostri politici nei prossimi 2 o 3 mesi, di certo alle prossime elezioni dovranno pagare il prezzo di 20 di immobilismo e di tradimento verso gli italiani e spetta a tutti voi farglielo pagare.

Marco Giganti.

lunedì 11 giugno 2012

Lo Stato vessatore



La Corte dei Conti ha denunciato una riduzione del gettito fiscale di 3,4 MLD rispetto le previsioni.

Chi si sorprende di questa notizia, o è un ingenuo o sostiene un ruolo.

Se avessi una piccola attività e la mia mala gestione, negli anni mi ha portato ad avere un debito molto alto e la crisi mi riduce le entrate, ho solo due cose da fare, cambiare la mia gestione (ELIMINARE i miei sprechi) ed INCENTIVARE i clienti a spendere nel mio negozio.

Qualsiasi altra iniziativa, soprattutto l’aumento dei prezzi, mi porterà al fallimento certo.

È evidente che l’economia di uno Stato è leggermente diversa da quella di un’attività, ma non serve essere un economista per capire che una maggiore tassazione in periodo di crisi causa ulteriore frenata dei consumi e quindi minore gettito fiscale.

In più occasioni abbiamo sollecitato il governo ad intervenire con misure che incentivassero i consumi; questo può essere fatto solo riducendo gli sprechi della P.A. e della politica e con una seria riforma del fisco, che ridistribuisca la pressione fiscale con maggiore equità alleggerendone il carico che grava sui cittadini e sulle microimprese, carico oggi insopportabile per molti.

Nel 2008 150 persone si sono uccise per motivi economici, nel 2009 sono state 198 187 nel 2010, non si hanno dati del 2011, ma il record di 11.615 aziende chiuse per fallimento nel 2011 e di 50.000 posti di lavoro perduti sono il risultato di una crisi male gestita.

Recentemente ho avuto modo di parlare a lungo con Tiziana Marrone, moglie di Giuseppe Campaniello, l’artigiano che il 28 marzo si dato fuoco davanti all’agenzia delle entrate di Bologna.

Nelle parole di Tiziana ho trovato tutta la disperazione e la rabbia di una donna a cui le decisioni di una classe politica negli ultimi decenni hanno tolto tutto, 

La colpa di Giuseppe Campaniello è di non essere stato disonesto, di non aver portato denaro all’estero, di non aver aperto società in un paradiso fiscale, di non aver sfruttato i lavoratori con contratti precari, semplicemente non riusciva a pagare le tasse per questo il fisco lo voleva in galera.

Non è assolutamente accettabile che lo Stato porti una persona al punto da togliersi la vita, mentre gli italiani, nonostante le grandi difficoltà, stanno accettando ogni tentativo di risanare i conti pubblici; dal Governo e dal Parlamento ci si aspettava molto più senso di responsabilità e maggiore equità nelle proprie decisioni, invece ai decenni di scelte politiche che hanno fortemente penalizzato la piccola imprenditoria, i lavoratori ed i pensionati, si sono aggiunte le ultime “riforme” che hanno spostato ulteriormente l’indice della bilancia fiscale a sfavore di questi ultimi, aggravando ulteriormente il peso di una crisi causata proprio da coloro ai quali le Istituzioni hanno strizzato nuovamente l’occhiolino, banche, speculatori finanziari ed elusori fiscali (l’elusione adesso è legale).

La riduzione dei consumi ed il minore gettito fiscale ne sono la testimonianza e nonostante da più fronti si levi la richiesta di interventi seri per un rilancio dell’economia, il presidente Monti regala la Rai alle banche ed i partiti con la loro lunga schiera di politici corrotti si preoccupano solo di alleanze e di falsi rinnovamenti di facciata per cercare di riconquistare un elettorato stanco di essere preso in giro.

Ancora una volta chiediamo al Governo di invertire la rotta delle sue scelte, mettendo i cittadini al centro delle sue decisioni; ai politici chiediamo che almeno una volta si assumano la responsabilità che gli italiani hanno dato loro nel 2008.

Perseguire la strada intrapresa dal Governo e convalidata dal Parlamento avviterà l’economia italiana in una recessione di difficile recupero, in tal caso le urne dovranno presentare il conto ai politici, responsabili di uno Stato vessatore, che chiude un occhio con i grandi evasori e punisce severamente chi vuole ma non riesce a pagare.

Marco Giganti.

sabato 2 giugno 2012

Non dimentichiamo


Alle ultime elezioni amministrative oltre il 50% degli Italiani non sono andati a votare per dire basta al sistema partitocratico, mentre una parte degli elettori ha deciso di punire con il voto chi ha tradito la loro fiducia, vedremo se il movimento 5 stelle avrà meritato questo voto di protesta; solo i fedelissimi, incuranti di vent’anni di politica disastrosa e delle vicende che vedono coinvolti tutti i partiti, hanno confermato la loro fiducia ad una accozzaglia di personaggi di dubbia capacità.

Nonostante gli italiani abbiano sempre affrontato le consultazioni elettorali con diverso spirito, a seconda che siano elezioni amministrative o politiche, nelle urne quest’anno gli italiani hanno espresso una chiara posizione: sono stanchi di una classe politica che non li rappresenta più.

E mentre i partiti annaspavano tra un netto calo di consensi ed un tentativo disperato di rinnovarsi, è arrivato in loro soccorso il terremoto in Emilia Romagna.
I media hanno relegato i noiosi problemi politici ed economici in brevi articoli nelle pagine più interne.

È giusto e fondamentale occuparsi di tragedie come questa dell’Emilia, quando avvengono, ma approfittare del momento in cui l’opinione pubblica si sta stringendo attorno a chi ha perso tutto, per cercare di far cadere nel dimenticatoio certe nefandezze della politica italiana, è vergognoso.

Sono passati già molti giorni dalla prima scossa in Emilia, i nostri rappresentanti delle Istituzioni dove sono? Ci sono persone che stanno reagendo da sole, rimettendo in gioco quel poco che gli è rimasto, dove sono i rappresentanti delle istituzioni? Quanti di loro si sono recati a Mirandola o Finale Emilia?

Troppo occupati, troppo occupati a studiare come impedire l’entrata in parlamento del movimento 5 stelle, troppo impegnati a rifarsi il trucco per convincere quel 50% di non votanti per le prossime elezioni.

Noi cittadini per l’Italia siamo vicini e ci battiamo per tutti i terremotati, per i quali le istituzioni e la politica non ha rinunciato e non rinuncia a nulla, neanche in periodo di crisi.

Siamo vicini e ci battiamo per le famiglie di chi si è tolto la vita, vittime di una crisi gestita male dai nostri politici dopo vent’anni di politica estremamente permissiva, nella nostra lettera di dicembre a Monti chiedevamo maggiore equità che puntualmente non c’è stata.

Siamo vicini e ci battiamo per i precari, figli di un Italia di serie B, un’intera generazione privata di qualsiasi diritto presente e futuro.

Siamo vicini e ci battiamo per le piccole imprese, i disoccupati, i pensionati, per tutti coloro che stanno pagando i risultati di una speculazione finanziaria selvaggia con la complicità di una classe politica europea.

Il nostro pensiero ora è rivolto agli amici dell’Emilia, ma non dimentichiamo e ci batteremo perché nelle urne gli italiani non dimentichino.