lunedì 2 dicembre 2013

...e continuano a prenderci in giro

Il Presidente del Consiglio, è la figura guida dell’Italia, colui che ha la massima responsabilità degli italiani e quando lui, ad una conferenza stampa, ci informa su una iniziativa del Governo, mi fido perché è il mio Presidente del Consiglio.

Invece purtroppo non posso fidarmi, perché come qualsiasi buffone e cialtrone, anche lui disprezza i suoi concittadini, e gli manca di rispetto facendosi grande con annunci fasulli che creano solo false aspettative e confusione, l’esatto contrario di ciò che è nel compito del Presidente del Consiglio.

L’ultima settimana di Novembre, Enrico Letta è apparso sui telegiornali, in una conferenza stampa, annunciando che gli acconti IRPEF, IRES ed IRAP “sono stati prorogati dal 2 dicembre al 10 dicembre”…

Il mio Presidente del Consiglio, colui che è la mia guida, colui che è il mio riferimento, mi ha preso per il culo, perché in realtà l’acconto IRPEF non è stato prorogato.

Caro Enrico Letta, tu che sei stato nominato, neanche eletto, come ti permetti di fare un annuncio senza avere la certezza che quel che dici è legge?

Se tu vai in televisione e mi dici che una certa tassa la pagherò il 10 anziché il 2, io gestirò ed organizzerò i miei pagamenti in funzione di ciò che tu hai detto davanti a 60 milioni di italiani e mi fido perché sei il mio Presidente del Consiglio, mai mi passerà per il cervello che in realtà ti stai prendendo gioco di me.

Eppure lo hai fatto, hai preso per il culo me ed altri 60 milioni di italiani e chissà quante altre volte lo hai fatto, ma in fondo sai che puoi farlo tutte le volte che vuoi, perché nessuno si lamenterà mai, nessuno scenderà mai in strada con i forconi, perché noi italiani oramai abbiamo fatto il callo al sedere, ci siamo abituati ad essere distratti abilmente per essere inculati e mentre la classe politica catturava la nostra attenzione con la decadenza di Berlusconi, se ne fregava di noi dimenticando l’annuncio appena fatto.

Tu non sei più il mio Presidente del Consiglio, sei solo uno dei tanti fanfaroni che non merita più il mio rispetto, così come tutti i tuoi compari, per questo voglio che il Ministero dell’Economia, utilizzi i denari provenienti dalle mie tasse, solo per i servizi ai cittadini, ovvero: Scuola, Sanità, Forze dell’ordine, Magistratura.


E voglio nel modo più assoluto che neanche un centesimo delle mie tasse finisca nelle tasche dei membri del Parlamento e del Governo, eletti o nominati.