lunedì 18 febbraio 2013

Tanto non cambia nulla




Si, lo so, noi siamo quelli che dicono che ci dobbiamo unire, che dobbiamo mettere da parte gli individualismi, che dobbiamo interessarci di più della cosa pubblica… quante belle parole... inutili!


Ma proviamo a fermarci un minuto e riflettere.

Quante volte Vi è capitato che mentre eravate in fila al semaforo, in attesa di girare a destra ed vedere un altro che passa avanti a tutti sulla corsia di sinistra, si ferma sotto il semaforo e, come scatta il verde stringe l’auto al suo fianco e gira a destra, davanti a voi.

È solo uno stupido esempio una situazione a cui non ci facciamo più caso, ma quel uomo, in quel momento, nel cercare una scorciatoia, sta violando una regola del codice della strada e mancando di rispetto verso tutti gli automobilisti a cui è passato avanti.

Qualsiasi scorciatoia soddisfa solo un desiderio egoista ed personale a danno della collettività; restando in tema stradale, un uomo che parcheggia davanti alla rampa per disabili, sta creando un danno al disabile, che per scendere dal marciapiede rischierà di cadere.

Ogni volta che creiamo un danno alla collettività quel danno prima o poi lo pagheremo anche noi.

Una società che ha rispetto di se stessa è una società che creerà uno Stato dove è piacevole vivere, allora perché continuare a creare danni, quando potremo vivere in modo piacevole?

Iniziamo a mettere da parte la superficialità, l’egoismo, l’individualismo, l’arroganza, la violenza ed iniziamo ad insegnare ai nostri figli il rispetto per il vicino, ad interessarsi al benessere degli sconosciuti, l’umiltà di mettersi a disposizione degli altri, insegniamolo con gli esempi senza aspettare che sia qualcun altro a farlo.

Iniziamo a cambiare noi, ad interessarci di più della società in cui viviamo e forse la società rispetterà di più noi e, quando vediamo qualcosa che non va, non chiediamo cosa devono fare gli altri, ma cosa possiamo fare noi.

Ricordiamoci sempre che la società che ci circonda siamo noi e se viviamo in una società che ci sembra di merda, forse perché siamo noi ad essere stronzi.


Marco Giganti

1 commento:

  1. Sono d'accordo.
    Aggiungo anche che ognuno di noi, nel proprio piccolo, dovrebbe mostrare al "furbo di turno" il proprio disappunto, facendogli notare che la sua azione è scorretta nei confronti di chiunque, anche suoi: nessuno infatti è in grado di assicurare a nessun altro, per esempio, che un domani quegli possa diventare un disabile e, a quel punto, si renderà forse conto di cosa significhi rispettare il prossimo.

    Ergo, far finta di niente per magari "indignarsi solo col pensiero", pensando "che Paese ingiusto, ecco un altro furbo che la fa franca", invece che esternare pubblicamente tale indignazione e far notare al "furbo" quanto sia stato scorretto, non farà sì che le cose cambino. Il nostro contributo, per piccolo che sia, è fondamentale. Facciamo in modo che TUTTI INSIEME si faccia notare, al furbo di turno, che sta adottando un modus operandi scorretto, da quello che "salta la fila", a quello che non paga le tasse, sconosciuto, parente o amico che sia.

    Max

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